Due moduli formativi (16/20 ore)
Col naso per aria. L’officina di scrittura
Un fazzoletto di cielo è accessibile a tutti, persino in assenza di spazi percorribili fuori dalla scuola o durante un lockdown. Il cielo può diventare un incredibile e suggestivo laboratorio di esperienze di scrittura creativa, di composizione poetica: si possono sperimentare tecniche come il dada’s cut, l’haikujam o i poietes epeon di Oppiano, oppure progettare macchine volanti come Leonardo, costruire atlanti delle nuvole o delineare mappe di volo come Beryl Markham, aviatrice che compì la trasvolata in solitaria dell’Atlantico, in un ambiente di scoperta, orizzonti ampi e condivisione.Questo modulo si configura come un’officina di scrittura che stimoli a sperimentare tecniche in grado di portare i bambini a costruire attrezzi personali ed indispensabili per imparare a “scrivere cosa”, “scrivere come”.
La didattica per domande: lo sviluppo del pensiero filosofico nei bambini e nei ragazzi
La filosofia è uno dei modi attraverso cui proviamo a dare senso a ciò che ci meraviglia. Il pensare filosofico richiede la meraviglia, lo stupore (Wonder), richiede di trovare occasioni per riflettere, esercitare il dubbio, il pensiero ipotetico, investigare (investigate) richiede poi la motivazione a entrare in uno spazio di scoperta, di svelamento (reveal) in cui il senso comune e il già pensato entrano in tensione con l’impensabile (fino a quel momento), grazie al confronto tra idee e spunti differenti. Dopo lo stupore, il dubbio e lo svelamento è fondamentale, nel difficile percorso della conoscenza, il processo di illuminazione, la capacità di “vedere”, di avere lo sguardo verso… (enlight) e quindi di agire (Wire for Philosophical Pupils – W4PP).
Le metodologie didattiche più efficaci per avvalersi appieno delle potenzialità formative degli ambienti outdoor
Educazione all’aperto non vuol dire spostarsi fuori ed insegnare nello stesso modo in cui si insegna in aula: gli ambienti esterni sono complessi, perciò, offrono molte e diverse opportunità di apprendimento. Si intendono stimolare le riflessioni e la capacità di utilizzo delle didattiche: attiva, co-costruttiva, collaborativa.
Natura ed Arte: la Land Art come opportunità didattico/educativa
Nel modulo si presenta la Land Art nonché alcuni modi per attuarla a scuola, per implementare la sensibilità artistica personale e professionale ed offrire un metodo di lavoro semplice e gratificante. Oltre che i bambini e le/gli insegnanti potrebbe coinvolgere anche i genitori.
Ambiente educativi all’aperto
L’obiettivo del modulo è fornire conoscenze di base per progettare spazi e cortili didattici in funzione ad una didattica all’aperto coerente con i propri principi costitutivi. Si risponderà insieme alle seguenti domande: Come coinvolgere bambini e adulti nel processo? Quali professionalità coinvolgere e come? Come allestire ambienti di apprendimento flessibili e corrispondenti agli interessi di bambini e ragazzi. Quali materiali, quali allestimenti? Come progettare le fasi del percorso?
Spazi inclusivi o accessibili? Inclusivi e accessibili!
Il modulo prende avvio da una riflessione sui termini di inclusività e accessibilità. Ci si concentrerà sull’inclusività (o accessibilità) dei percorsi di didattica all’aperto partendo da un percorso partecipato di analisi degli spazi interni ed esterni alla scuola e procedendo con una riflessione sulla fruibilità su questi stessi spazi per tutte e per tutti. Ci metteremo letteralmente nei panni di chi ha disabilità motorie, sensoriali e cognitive attraversando gli spazi dentro e fuori con nuovi occhi
Didattica di un filo d’erba
Il modulo è volto a sollecitare la presa di coscienza dei dettagli già a nostra disposizione e sui quali riflettere attraverso lo sguardo ecologico della meraviglia, dall’osservazione sostenuta dai linguaggi grafici fino alla strutturazione di possibili percorsi di indagine tra campi esperienziali e ambiti disciplinari, tra spazi e materiali fuori e dentro, nell’ottica del pensiero creativo, divergente, ma soprattutto di un tempo sereno e positivo. Didattica di un filo d’erba è un momento di incontro tra il sentimento del bello e gli apprendimenti; è un tempo in dialogo tra la dimensione estetica e le domande (motore progettuale) che sorgono spontaneamente nel bambino (e nell’adulto) nell’incontro con un elemento naturale, anche il più semplice, come un filo d’erba.
Costruire nella natura e con la natura
Capanne, telai, aree scavo, cucine di fango, piccoli allestimenti in terra cruda e legni di fiume. Interventi anche minimi capaci di stimolare e indirizzare le attività all’aperto arricchendo il giardino scolastico di punti di interesse. Ma quali materiali privilegiare? Dove reperirli? Quali tecniche costruttive utilizzare? Con che attrezzature? E ancora. Come provare a gestire il rapporto tra rischio e sicurezza o tra autonomia e strutturazione delle esperienze per essere, bambini e adulti, pienamente soddisfatti e consapevoli del nostro giardino rinnovato? Gli obiettivi del presente modulo sono: praticare l’idea di modificare con le proprie mani l’ambiente in cui viviamo; concepire e vivere il giardino scolastico come uno spazio in costante divenire; sperimentare tecniche, attrezzature e materiali; cogliere le svariate opportunità offerte dai materiali di origine naturale.
A scuola nell’orto giardino
Come dimostrano molte esperienze scolastiche, un orto può essere un luogo importante per fare scuola all’aperto nel giardino scolastico. Pensare e realizzare un orto giardino è sicuramente una esperienza coinvolgente che mette in relazione competenze diverse, ma anche la partecipazione emotiva, l’esperienza personale, la comune ricerca del benessere e della armonia. Un orto giardino scolastico può diventare uno spazio di cura e di accudimento, uno luogo di scoperta, una fonte di stimoli all’osservazione della natura e alla sua complessità. Il modulo persegue i seguenti obiettivi: coinvolgere i partecipanti alla scoperta delle numerose suggestioni che possono scaturire durante il passare delle stagioni; dare alcune indicazioni progettuali sulla scelta delle colture e gli allestimenti più appropriati in ambito scolastico; fornire suggerimenti sulle numerose attività interdisciplinari per viverlo come una aula all’aperto tutto l’anno
Corde tra gli alberi
Le corde sono un elemento semplice ed apparentemente “primitivo” ma il cui utilizzo consapevole può aprire molti orizzonti, anche sul piano dell’apprendimento delle leggi fisiche, della matematica, della geometria, della tecnologia ed il loro utilizzo ludico permette svariati giochi cooperativi per l’immersione nella cittadinanza attiva, nonché il montaggio di strutture che permettono uno sviluppo motorio e della manualità fine, la conoscenza del proprio corpo e la consapevolezza dell’equilibrio. Ragnatele, ponti, teleferiche, altalene e caroselli, sono strutture di varia complessità, che permettono un’interazione con l’ambiente arboreo, diventando anche occasione per esplorare questi organismi, da insoliti punti di vista.
Il modulo persegue i seguenti obiettivi: 1) acquisire dimestichezza con le corde, i nodi, la costruzione di strutture e coglierne le svariate possibilità; 2) scoprire come installare le corde tra gli alberi senza arrecare loro danni; 3) stimolare un approccio alla soluzione dei problemi attraverso l’elaborazione del metodo scientifico, fra tentativi empirici e analisi delle conseguenze.
Scienza in Gioco
L’idea è quella di trovare all’aperto luoghi ricchi e affascinanti (un bosco, il greto di un fiume ma anche il giardino della scuola…) e cimentarsi in una prova stimolante che abbia molteplici possibili soluzioni, avendo a disposizione una serie di attrezzature e di materiali oltre alla possibilità di recuperarne liberamente degli altri. Qualche esempio? Una alta torre da costruire su un piano inclinato per sperimentare equilibri meglio se mutevoli e precari; un percorso in cui esplorare le variazioni della velocità in relazione a pendenza, attrito, massa; un flusso di acqua da imbrigliare e dirigere. Il modulo persegue i seguenti obiettivi: stimolare modalità di gioco in grado di sviluppare la capacità di risolvere problemi in maniera cooperativa; stimolare un utilizzo creativo dei materiali dedicando una particolare attenzione alla ricerca, raccolta e uso di oggetti di origine naturale; stimolare un approccio alla soluzione dei problemi attraverso sequenze di tentativi ed errori, formulazioni di ipotesi e successive verifiche; interagire in maniera empirica, attraverso il gioco, con alcune fondamentali leggi fisiche che regolano la nostra esistenza.
Geografia dell’acqua che non si vede
L’acqua scorre, scava, discioglie, ruscella, smotta e pian piano modella la morfologia territoriale così come la vediamo. Attraversare il proprio territorio è una fondamentale palestra per entrare nei concetti geografici e farli propri. L’iterazione tra la realtà concreta degli elementi incontrati, l’individuazione degli stessi da un punto sopraelevato, l’analisi del loro ruolo nello spazio, la relazione con gli altri elementi e la relativa rappresentazione cartografica, getta le basi per lo sviluppo delle competenze geografiche
Esplorando il proprio territorio con uno sguardo dedicato alla ricerca dei processi guidati dall’acqua, si può intravedere la storia che ha modellato il territorio. Valli, gole, terrazzi fluviali, smottamenti, grotte, sono elementi la cui origine ed evoluzione è dovuta all’interazione con le acque superficiali. Tra gli obiettivi: acquisire colpo d’occhio sui fenomeni territoriali legati all’acqua; scoprire il proprio territorio, comprendere attraverso l’esperienza quanto sia importante conoscerlo per elaborare i propri concetti geografici.
All’aperto coi libri
La letteratura per l’infanzia può essere considerata un ponte verso l’educazione all’aperto. Ci sono libri capaci di accompagnarci alla scoperta dell’ambiente e fornirci spunti di lavoro avvincenti in un’ottica interdisciplinare. Racconti, albi illustrati e fotografici, selezioni di brani narrativi possono essere una lente di ingrandimento sulla ricchezza che il giardino, il cortile e il territorio offrono alla scuola. I libri diventano strumenti importanti per costruire approcci avventurosi e curiosi, per favorire gli apprendimenti fra il dentro e il fuori. Tra gli obiettivi: – facilitare esperienze all’aperto nei giardini scolastici e nelle aree verdi limitrofe alle scuole; offrire spunti e strumenti per orientarsi tra le numerose proposte delle case editrici per ragazzi che valorizzano la natura da un punto di vista narrativo e scientifico
Il Gufo fa il turno di notte: L’attenzione alle competenze trasversali
Stare in natura è un momento colmo di avvenimenti che catturano la nostra attenzione: l’insetto per terra, il picchio, la piuma impigliata in un filo d’erba, la cartaccia che svolazza, l’odore del fiume. Avvenimenti piccoli e privati che fanno emergere conoscenze, capacità e qualità personali che caratterizzano il modo di essere di ogni persona, a scuola e nella vita quotidiana.
Le competenze trasversali emergono anche quando si devono prendere delle decisioni, quando ci si trova in una situazione insolita, quando si sta con gli altri, ogni volta che si deve comunicare il proprio pensiero. Spesso la prima soluzione che ci viene in mente potrebbe non essere l’unica e la migliore. Cogliere, valorizzare e potenziare le competenze trasversali messe in circolo durante le uscite diventa un’ottima opportunità da spendere in classe per trovare approcci creativi alla conoscenza e soluzioni innovative all’apprendimento.
Una scuola felice: Educazione alla Sostenibilità attraverso la Ecoalfabetizzazione (Livello II)
Il secondo livello della formazione va nella direzione di permettere ai docenti di conoscere i documenti legislativi e condividere strumenti pratici per affrontare un’uscita didattica nel territorio in sicurezza valorizzando gli ambienti di apprendimento che offrono la città e il territorio tracciandone i percorsi.
Temi affrontati: 1) Una città per apprendere; 2) Uscire fuori dalla scuola… in sicurezza
Ripartire dalla conoscenza della natura urbana a partire dai giardini delle scuole
Gli incontri avranno l’obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo di relazioni con gli organismi animali e vegetali (insetti, alberi, arbusti ed erbe) maggiormente frequenti negli spazi frequentati dai bambini.
Attraverso l’esplorazione, l’osservazione, la ricerca e la raccolta di tesori naturali si vuole sviluppare attenzione, curiosità, meraviglia e senso di vicinanza e cura nei confronti dei tanti organismi che dividono con noi le aree verdi delle scuole.
A questo scopo proveremo a immaginare e, nei limiti del possibile, anche a sperimentare una serie di semplici interventi
(angoli natura, semenzai, terrari, acquari, aiuole ortive, raccolte di piante aromatiche, piccoli stagni, ricoveri per insetti, mangiatoie…) destinati ad accrescere e rendere più evidente la diversità biologica presente in tutti i luoghi, all’esterno ma anche all’interno.
Creazione e lavorazione della carta all’aperto
Un workshop che suscita sempre grande interesse tra i docenti e gli studenti (dai 4 ai 18 anni) è quello della creazione e lavorazione della carta. Questo laboratorio è uno strumento preziosissimo in quanto permette di svolgere diverse attività outdoor interessanti, inoltre fornisce agli insegnanti molti spunti su cui lavorare. Partendo dall’esplorazione del giardino per la ricerca dei materiali, si procede alla costruzione del telaio su cui posizionare la polpa di carta, precedentemente fatta macerare per essere anche tinteggiata con colori naturali o arricchita con petali e semi. Una volta asciutta può essere trasformata in erbari stagionali, diari di bordo, lanterne, quaderni.
Competenze in azione … all’aperto
Parlare oggi di competenze nella scuola (e non solo) è quasi di moda. Abbiamo le competenze chiave, quelle trasversali, quelle dell’educazione civica, quelle dell’Agenda 2030, quelle green, ecc. e ogni categorizzazione ha in sé elementi descrittivi validi, presupposti fondati su cornici anche pedagogiche riconosciute. Sappiamo che la competenza è potenzialità in atto, che si manifesta nell’agire concreto, sostanziata dai saperi; è un ‘sapere’ ma anche un ‘saper fare’ e una riflessione su di esso; ci sono anche aspetti affettivi, emotivi e valoriali. Ma competenze di chi? E come faccio a ritrovarle quando si lavora fuori dalle mura scolastiche? Il modulo formativo approfondisce la relazione tra contesto naturale e competenze offrendo all’adulto la possibilità di sperimentarle, osservarle e riconoscerle nelle azioni concrete all’aperto.