Il nostro manifesto, le prospettive comuni

Per le Scuole che aderiscono alla Rete, la didattica all’aperto rappresenta un approccio intenzionale e trasversale all’insegnamento che sostiene la multidisciplinarietà in un’ottica di interdipendenza positiva tra spazi interni e spazi esterni sostenendo gli insegnanti nel promuovere opportunità di apprendimento in grado di: 

  • identificare e risolvere problemi concreti, reali; 
  • prevedere indagini, esplorazioni e sfide serie ma anche coinvolgenti e divertenti;
  • permettere di esprimere pensieri, sentimenti, opinioni in vari modi;
  • coinvolgere bambini e ragazzi nell’ideazione delle proposte educative, favorendo la loro responsabilizzazione
  • sostenere lo sviluppo di competenze trasversali orientate in prospettiva ecologica.

Le Scuole che aderiscono alla Rete promuovono prospettive attuali e di grande valore per il sistema scolastico italiano come: 

1. Spazi aperti: apprendere in ambienti complessi, ricchi e flessibili:
fare didattica all’aperto significa rendere gli spazi esterni potenziali aule didattiche evocative, stimolanti, flessibili per consentire ai bambini di trasformarsi in co-costruttori della propria esperienza di apprendimento ed offre l’opportunità di sostenere le esperienze vissute all’esterno con momenti di ricognizione, riflessione congiunta con l’obiettivo di partire dal mondo delle cose concrete per valorizzarne la relazione con le proposte curricolari;

2. Sostenibilità ambientale: apprendere nell’ambiente, apprendere dall’ambiente, apprendere per l’ambiente
È una tematica contemporanea e urgente, che permea di sé tutta l’attività della scuola. La Legge 20 agosto 2019, «Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica», indica lo Sviluppo Sostenibile, dentro la cornice dell’Agenda 2030, come una delle tre aree di contenuto da sviluppare nei percorsi interdisciplinari da svolgersi durante l’anno scolastico per l’intero ciclo di studi. In questa direzione la relazione con i luoghi (naturali e urbani) non può essere considerata accessoria. 

3. Didattica attiva e cooperativa: fare esperienze coinvolgenti e motivanti. 
L’educazione all’aperto rende le alunne e gli alunni protagonisti di esperienze che richiedono di attivare conoscenze, abilità e competenze sollecitando anche processi di peer education. L’aspetto relazionale è centrale in una scuola che si configura come spazio di apprendimento condiviso e collaborativo e che riconosce la necessità di sostenere anche le competenze emotive e sociali. 

4. Place-based education e scuola aperta: comprendere e intervenire sulla realtà.
Uno dei principi pedagogici su cui si basa l’educazione all’aperto è la place based education (Sobel, 2004) che riconosce il valore del luogo e del territorio come fonte primaria di stimoli per un apprendimento autentico e coinvolgente. Le discipline si arricchiscono di una visione dinamica che facilita la comprensione e l’intervento sulla realtà. Andare oltre le mura scolastiche riguarda una cultura del «fare scuola» che supera l’autoreferenzialità e trova ampia risonanza nei riferimenti normativi e istituzionali più recenti. Ne beneficiano tutti: gli studenti, gli insegnanti, i dirigenti scolastici, la scuola stessa e tutti gli enti e i gruppi del territorio entro cui la scuola si colloca.

5. Sicurezza e salute: garantire ai bambini benessere e qualità.
Promuovere un’educazione attiva che rifugga dall’immobilismo e dalla passività sia dentro che fuori ha a che fare con il benessere, la sicurezza e la salute di bambini e adulti. Offre l’occasione per contrastare gli stereotipi culturali e di genere e per agire l’inclusione ed esporre alla bellezza.

(tratto da Schenetti, Didattica all’aperto, Erickson, 2022 p. 14-16)

La Rete delle Scuole all’aperto si riconosce nel Decalogo delle Scuole Fuori promosso dall’Associazione Nazionale Bambini e Natura e nei Diritti Naturali di Bambini e Bambine di Gianfranco Zavalloni. 

Diritti Naturali di Bambini e Bambine di Gianfranco Zavalloni

Decalogo delle Scuole Fuori